Randagismo

Randagismo

La presenza di cani randagi costituisce un problema sia sotto l’aspetto sanitario sia per quanto riguarda la sicurezza dell’abitato. La diffusione di malattie anche molto pericolose per l’uomo, le aggressioni e le morsicature, gli incidenti stradali sono i fattori più gravi, che vanno ad aggiungersi agli inconvenienti per l’igiene di strade e marciapiedi in città, ai danni che i cani inselvatichiti possono causare alla fauna selvatica nelle campagne e nei boschi, alle privazioni e alle sofferenze che gli animali senza proprietario inevitabilmente rischiano.

I Comuni, singoli o associati (Consorzi di piccoli Comuni, Comunità Montane) hanno l’obbligo (Art. 7 della LR 34/93) di istituire e mantenere in esercizio un servizio pubblico di cattura dei cani vaganti, nonché di disporre di un idoneo canile per la custodia temporanea degli animali catturati. 
Molti Comuni ottemperano all’obbligo di cattura e/o custodia dei cani stipulando convenzioni con ditte private, previa approvazione del Servizio Veterinario della ASL territorialmente competente. Il parere favorevole da parte del Servizio Veterinario è subordinato al fatto che nella convenzione siano presenti determinati requisiti minimi.
Il canile è per il cane vagante soltanto una soluzione temporanea: è infatti impensabile che il suo destino debba essere una reclusione a vita in impianti che, per quanto ben strutturati e gestiti, non possono assicurare il soddisfacimento dei bisogni tipici di un animale adattato all’ambiente domestico ed alla socializzazione con l’uomo. In quest’ottica nella convenzione dovranno essere infine indicate le attività poste in essere dal gestore per favorirne l’adozione.